Con l’arrivo del mese di Settembre, ricomincia e si rinnova l’appuntamento culturale della galleria “Civico 23”. La prima esposizione si terrà venerdì 20 Settembre alle ore 19:00
e vedrà protagonista l’artista visivo Stefano Turrini, le cui opere si trovano in importanti collezioni sia italiane sia estere.
Originario di Figline Valdarno e poi figlio del clima culturale ed artistico fiorentino, per Turrini il “colore” rappresenta lo strumento della sua arte, l’inchiostro della sua penna, la parola con cui compone e trasmette il suo linguaggio. Per Turrini Il “colore” è cromie e variazioni, diventa un essere vivente che si trasforma e che si dilata e si contrae rispetto alle intenzioni dell’artista.
Nelle opere scelte dall’artista per la mostra al “Civico 23”, i colori protagonisti sono il blu, il rosso, il grigio, il nero ed in qualche misura anche il bianco: a prevalere sono il blu ed il rosso che si confrontano e si scontrano in questo gioco di cromie e dilatazioni “sfumate”; i colori, racchiusi in forme geometriche (per lo più triangoli) si muovono, si scontrano ed implodono in una danza tumultuosa che ricopre l’intera superficie scelta quale supporto. Il supporto scelto, la carta, diventa parte integrante ed attiva dell’intero processo artistico e di questa danza che implode, anzi è una compagna che partecipa e completa l’intera opera.
Turrini, infine, ha deciso di incorniciare (o forse “ingabbiare”?) questa danza in una forma geometrica considerata da molti la più perfetta tra tutte, il cerchio: il cerchio, secondo le intenzioni dell’artista, richiama la terra ed il mare in quanto scoperta e viaggio verso l’ignora e da qui il titolo della mostra “Oltre Mare”. Per essere ancora più precisi, Turrini definisce “oltre mare” come un colore ed un tentativo di guardare oltre i confini imposti del visibile per andare verso l’invisibile: nelle opere qui esposte, tutto ciò è tradotto con il passaggio dal nero del caos in cui tutto nasce e tutto muore (come avviene nelle stelle oppure nelle galassie, nel cui centro ci sono i buchi neri) presente nel centro, al bianco della luce bianca dove tutto diventa rarefatto, ma dove allo stesso tempo si sintetizzano tutti i colori.
Chiara Avallone