Monte San Giacomo: natura incontaminata e cultura dell’ospitalità nel Parco Nazionale del Cilento

Il comune di Monte San Giacomo è situato alle pendici del monte Cervati, ad un’altitudine di 668 metri sul livello del mare.

La fondazione del comune risale al periodo della dominazione Normanna, ma sul territorio sono state trovate tracce della presenza dell’uomo in siti preistorici risalenti al Paleolitico medio. Lo sviluppo del paese si è avuto in particolare dal XVI secolo quando alcune famiglie nobiliari fecero costruire in paese i propri palazzi. Tra questi Palazzo Marone, ora di proprietà comunale.

Il nucleo abitativo si articola nelle vicinanze della Chiesa Madre dedicata a S. Giacomo, al cui interno si trova il piccolo patrimonio artistico del paese: un crocifisso ligneo del XVII secolo, una scultura policroma di San Giacomo, un dipinto tardo manieristico raffigurante l’Adorazione dei pastori e una statua di Madonna con Bambino. L’iscrizione sulla fontana ricorda che fu fatta costruire nel 1593 per monumentalizzare l’antica fonte d’acqua sorgiva, dall’Universitas  Civium, ovvero da tutti i cittadini, ai tempi di don Giovanni Battista Caracciolo, figlio della marchesa di Brienza, che proprio in quell’anno si era impadronita dello Stato di Diano.

La Grotta dei Vallicelli si apre alle pendici del Monte Cervati, a 1200 m di quota. La scoperta di un deposito preistorico è stata effettuata nel luglio del 1999, nel corso delle ricognizioni condotte dalla Cattedra di Paletnologia dell’Università di Napoli Federico II. Lo scavo, condotto nel luglio del 2000, ha portato alla luce un importante deposito archeologico dello spessore di diversi metri e con un’estensione valutabile in diversi metri cubi di sedimenti nell’area antistante la cavità.

Sapori di un tempo

Il piatto tipico di Monte San Giacomo è il “patan’ e cicc”. È un pesto di patate rosse di montagne e di fagioli stufati e insaporiti con olio d’oliva, aglio, cipolla, sale, pepe o peperoncino, origano e, soprattutto, por’v’ (ovvero la polvere di peperoni essiccati e macinati). Ogni anno tra, Natale e Capodanno, si svolge una sagra dedicata al rinomato piatto.

Daniela Siano