ALFANO, IL PAESE DELLE ZAPPE DI FERRO

Il Comune di Alfano viene registrato come il più piccolo della Comunità Montana Zona del Lambro e Mingardo.

La tradizione vuole che il Paese abbia avuto origine dalla scissione in tre entità territoriali di un unico centro abitato, situato sulle pendici del Monte Centaurino e distrutto a causa di un terremoto o di una guerra. La prima notizia effettivamente attendibile riguardante Alfano la troviamo nei Registri Angioini, dove si afferma che gli abitanti di questo luogo avevano nascosto tre fuochi per cui dovevano pagare una multa di 22 tari e mezzo.

Il Comune, seppure di modeste dimensioni, vanta diversi luoghi di interesse turistico come le aree boschive, tra le quali si può passeggiare immergendosi nella natura incontaminata cilentana, popolata da cinghiali, volpi, martore, lepri. La vegetazione dominante è quella tipica della macchia mediterranea con querce, roverelle, corbezzoli, eriche e ginestre oltre che alberi da frutta e uliveti. I corsi d’acqua, come il fiume Mingardo, ospitano inoltre numerose specie ittiche.

Una visita meritano il settecentesco Palazzo Baronale Novelli, con il suo grande ingresso in pietra lavorata, attraverso cui si entra in un atrio a corte; il Palazzo dei Baroni Speranza, appartenuto ai Baroni Speranza di Laurito, che lo donarono alla Curia; la Chiesa di San Nicola di Mira, ristrutturata nel XVIII secolo. Al suo interno si può ammirare un’antica acquasantiera del ‘500.

L’offerta dei prodotti tipici della grande tradizione culinaria alfanese è rappresentata da trofie alla cilentana, ravioli fatti in casa, cirignoli, fichi secchi, mustaccioli con miele locale oltre che da prodotti tipici cilentani, come i vini Cilento e Paestum.

Le Zappe di ferro

La fabbricazione artigianale delle zappe di ferro, seppure in via di estinzione, contraddistingue il comune cilentano. I pezzi sono fatti a mano, senza l’ausilio di utensili e di macchine moderne. 

Daniela Siano