“COMUNICARE PER INTEGRARE”, IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE SOCIALE DI VOLOALTO

Domani, mercoledì 7 giugno l’evento finale, ospite d’eccezione Luca Abete.

Si terrà domani presso l’Istituto Ferrari di Battipaglia l’evento finale di “Comunicare per Integrare”, un’iniziativa realizzata nell’ambito del I° avviso 2016 “CON LA SCUOLA, OLTRE LA SCUOLA” e promosso dalla Fondazione della Comunità Salernitana Onlus. La manifestazione, organizzata dalla Cooperativa Sociale Voloalto con il patrocinio dell’Assessorato Istruzione e Politiche sociali della Regione Campania, Distretti integrati rurali in rete e Città di Battipaglia e in collaborazione con l’I.I.S. E. Ferrari di Battipaglia e la Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, vedrà la partecipazione dell’inviato di Striscia la notizia, Luca Abete, oltre alla presenza di numerosi istituti scolastici del territorio, organizzazioni No Profit e imprenditori che assisteranno alla proiezione video diario del progetto. L’ingresso è gratuito.

 

IL SOLE E LE NUVOLE, il progetto editoriale.

 “Il Sole e le Nuvole”, diretto dal giornalista Marco Di Bello, è un progetto di comunicazione e inclusione sociale che nasce nel 2013 all’interno del più ampio programma de “Il Paese di Alice”: un periodico bimestrale, in formato cartaceo e multimediale, volto a favorire il dialogo con il territorio circostante non soltanto attraverso approfondimenti tematici con un Comitato Tecnico Scientifico composto da esperti del settore, ma anche con le famiglie alle quali è dedicato un apposito spazio all’interno del quale raccontarsi con i propri bisogni e le proprie aspettative. La volontà di sfatare le contraddizioni che si celano dietro il titolo stesso del progetto editoriale – che intende porsi più come una sfida che un traguardo – è l’obiettivo primario della testata che, tra i vari laboratori, promuove l’ambizioso Laboratorio di Giornalismo realizzato da “Voloalto”, grazie al Piano di Zona S3 dell’Area Disagio psichico: un momento di condivisione in quello che negli anni è divenuto un vero e proprio contenitore di storie raccontate nel corso degli incontri settimanali conditi da approfondimenti, discussioni ed esercitazioni per offrire ai ragazzi la possibilità di acquisire quante più nozioni sul mondo della comunicazione e dell’informazione.

 

INTERVISTA A MARIA CARMELA MORRA, PRESIDENTE VOLOALTO

<Una comunità partecipata in cui non esista “il malato”, “il sano”, “l’operatore” e “il familiare”, ma solo la persona, amata ed accettata, uguale nei suoi diritti, ma unica nella sua diversità>. E’ questa la vision della cooperativa sociale Voloalto di Battipaglia nata nel 2003 per garantire il recupero e il reinserimento sociale e lavorativo di persone con disabilità psichiche, offrendo loro innanzitutto assistenza socio-sanitaria. E’ Maria Carmela Morra, fondatrice e presidente di quella che in principio rappresentava solo una piccola realtà associativa all’interno del Dipartimento di Salute Mentale della sede battipagliese dell’ASL, a portare avanti con coraggio e tenacia un progetto ambizioso e che l’ha portata a fare una vera e propria scelta di vita. La lotta al pregiudizio attraverso la promozione di numerose azioni – dalle campagne di sensibilizzazione alle iniziative capillari di tipo informativo – è da sempre questo il principale obiettivo di Voloalto, il cui nome rispecchia la volontà di raggiungere vette sempre più elevate <perchè si può volare solo alto> sottolinea risoluta la presidente Morra. E’ nel 2004, dopo un primo periodo di formazione in un territorio carente di strutture adeguate all’assistenza di disabili psichici, che arriva la vera e propria svolta con l’adesione a Confindustria Salerno, grazie alla quale la cooperativa battipagliese costituirà un caso unico di impresa sociale a livello nazionale, dando vita a importanti iniziative; nello stesso anno, ha inizio un altro importante progetto con la gestione di un Centro Diurno per conto del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Sa2, un percorso che non avrà però vita lunga sotto l’ala dell’ente salernitano che nel 2006 deciderà di interrompere i finanziamenti lasciando così utenti e famiglie abbandonate. Una sconfitta che per l’associazione Voloalto si trasformerà ben presto in una sfida anche grazie al sostegno delle famiglie stesse: non si arresteranno infatti le attività diurne, ma piuttosto saranno potenziate con laboratori e numerose attività riabilitative, una tra tutte il Teatro Sociale con l’attivazione di laboratori rivolti ad anziani, detenuti, minori, utenti psichiatrici.

Il teatro come mezzo e non come fine per ottenere dei risultati significativi in ambito riabilitativo: Voloalto infatti costruirà ben presto dei laboratori dalla duplice valenza – da una parte la socializzazione – aggiunge l’ambiziosa fondatrice – dall’altra, la messa in scena che permette di sensibilizzare il pubblico grazie al contatto diretto con i nostri ragazzi ‘speciali’ che sul palcoscenico azzerano ogni distanza con chi ordinariamente definiamo normale.

Il fatto che solo il 9% dei disagiati mentali in Italia riceva cure è un dato che dovrebbe seriamente far riflettere non solo coloro gli addetti ai lavori che quotidianamente si approcciano a questa delicata tematica, ma anche le stesse famiglie coinvolte le quali, per vergogna o imbarazzo, il più delle volte tendono a nascondere il problema tra le mura domestiche, soprattutto in determinati contesti sociali. Non stigmatizzare, piuttosto accogliere chi con difficoltà prova a togliersi di dosso quell’orrendo appellativo che risponde all’espressione di ’emarginato sociale’, andando oltre la paura di ciò che non si conosce per ascoltare e, dove necessario, dare assistenza: una scelta coraggiosa che l’associazione Voloalto ha sposato ormai da 15 anni perseguendo l’inserimento lavorativo del disabile psichico attraverso percorsi personalizzati che prevedano l’individuazione e la valorizzazione delle capacità specifiche della persona. Oggi Voloalto rappresenta sul territorio battipagliese un vero e proprio punto di riferimento per le persone affette da disabilità psichiche – dai 20 ai 50 anni – con attività socio-educative diurne a loro rivolte.

Si racconta davanti a una tazza di tè caldo, tra qualche veloce telefonata di lavoro e i ricordi che pian piano si fanno spazio nella sua mente per ricondurla a quando tutto ebbe inizio.

Maria Carmela Morra è una donna sensibile che non ha mai smesso di credere a quel progetto e alla tenerezza di quei ragazzi che lei definisce ‘speciali’ e che oggi le regalano le soddisfazioni più belle, ‘le ferite le ho ricevute dalle persone normali’ aggiunge amareggiata. <Sogno cose mai esistite> si descrive così la fondatrice e attuale presidente della cooperativa sociale “Voloalto”, lei che oltre 10 anni fa ha rinunciato al suo lavoro di contabile per dedicarsi anima e corpo alla riabilitazione di disabili psichici fornendo loro gli strumenti necessari per trovare una collocazione adeguata nel mondo del lavoro. Battipagliese di adozione, Maria Carmela nasce a Roccadaspide dove ha trascorso felicemente gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, posto in cui ha carpito il senso di solidarietà che accomunava i suoi concittadini. <Ho perseguito fin da piccola il concetto di condivisione – racconta – cosa che mi ha spinto a creare una community dove non esistano stereotipi né categorie partendo da un piccolo nucleo: con Voloalto, il mio intento è stato da sempre quello di raccontare storie e informare su argomenti poco noti, provando così a leggere i segnali per poter prevenire attraverso la conoscenza>. Maria Carmela porta quotidianamente con sé il suo più grande sogno nel cassetto, quello di trovare modi sempre nuovi per interagire, mai stanca di dedicare ogni attimo della sua giornata a quel progetto che nel 2003 le ha letteralmente cambiato la vita. <Mai come ora siamo chiamati a fare una scelta – conclude decisa – assistere inermi allo sfascio di un sistema oppure reagire e ripensare a nuovi modelli di convivenza creando così un luogo che sia di tutti, abbattendo ogni diversità. Cambiare il mondo? Forse non sarà così semplice, ma sicuramente possiamo provare, insieme, a renderlo migliore>. L’idea di una società che non punisca i limiti, ma che piuttosto ne valorizzi la potenzialità, ha spinto qualche anno fa Maria Carmela a dare vita al grande progetto editoriale di sostenibilità a tutto tondo, “Il Paese di Alice”.

Matilde Pisaturo