LA TONNARA GENEVIEVE DI CETARA TORNA PALCOSCENICO

Ultimo appuntamento domani, venerdì 28 luglio, con Teatri in Blu, la prima rassegna teatrale in mare, organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Cetara, in sinergia con l’associazione culturale Erre Teatro. 

A chiudere l’evento sarà la compagnia Teatro Pubblico Incanto che porta in scena Mari, scritto e diretto da Tino Caspanello, con Cinzia Muscolino e Tino Caspanello. Vincitore del Premio Speciale della Giuria del Riccione Teatro 2013, Mari è quasi una partitura musicale nella struttura e nel suono delle parole accompagnate dal lento ritmo di un calmo mare notturno. Al centro della scena ci sono un uomo, una donna ed il mare. Quante volte in riva al mare abbiamo parlato di Dio e del mondo, o del nostro pane quotidiano. E accade che l’uomo e la donna si parlano, non lo fanno quasi mai, e si sorprendono del loro parlare e anche del loro cantare insieme a quelle materie che solo se le conosci bene ti aiutano ad amare, anche senza la necessità di dirlo. E’ proprio per scoprire di quale materia siamo fatti che l’uomo invita la compagna a toccare il mare, quell’acqua scura che fa orrore e affascina allo stesso tempo, quell’elemento che ha permesso loro di parlarsi. E quando la donna, arrivata là apparentemente per caso, comincia ad avvicinarsi all’uomo che ama e che se ne sta solo a pensare sulla spiaggia, ecco che i due sciolgono finalmente i nodi che nessuna lingua potrà mai sciogliere, in parole che nessun suono potrà mai restituirci.

Teatro Pubblico Incanto è il nucleo teatrale dell’Associazione Culturale Solaris, fondata da Tino Caspanello nel 1993 a Pagliara, in provincia di Messina.

«Teatri in Blu ha sorpreso le mie aspettative – commenta Vincenzo Albano, direttore artistico della rassegna – La risposta avuta, in termini di affluenza, partecipazione emotiva ed entusiasmo, conferma che c’è un bisogno ancora forte di verità e di bellezza. Aggiungo, non per ultimo, di lentezza. Il resoconto che traggo, da questa terra meravigliosa che ci ha ospitati, dagli occhi delle persone e dalle fantasie del teatro sta tutto qui. Per quanto riguarda la lentezza – conclude Albano- le cose belle hanno il passo lento. Con questo spirito penso – e spero – di poter proseguire questa avventura».