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Professori o ragionieri? Aboliamo la bocciatura perché costa troppo…

Perché la scuola italiana è in crisi? Perché rappresenta la fedele fotocopia di una società allo sbando, dantescamente una “nave sanza nocchiere in gran tempesta”,

ma forse è ancora peggio quando i nocchieri ci sono e conducono lo sgangherato legno in acque sempre più tempestose.

Sembra davvero assurdo al sottoscritto dover leggere in una legge finanziaria, il cui comparto scuola è stato scritto dal ministero del tesoro, che non bisogna bocciare nel biennio delle scuole superiori perché gli alunni ripetenti costano troppo.

E quanto costeranno al paese dei futuri disoccupati? Che speranze avranno dei ragazzi a cui si fa credere di essere idonei per determinati compiti, per fargli scoprire poi “all’apparir del vero” di non esserlo affatto?

Perché ci meravigliamo se i ragazzi di oggi non studiano? Con questi presupposti anche io preferirei la playstation a dei barbosi libri di scuola… e sfido chiunque ad affermare il contrario.

La colpa (a dire dei soliti Soloni da talk show pomeridiano di quart’ordine) è della società, ma se la società siamo noi non meravigliamoci se, nelle classifiche dei sistemi scolastici, siamo scesi allo stesso livello di Messico e Turchia, paesi tradizionalmente noti per un analfabetismo devastante.

Francesco Martini