Sanza, porta d’ingresso del Cilento meridionale

Il Paese è tristemente conosciuto per la tragica fine che vi trovò l’eroe risorgimentale Carlo Pisacane il 2 luglio 1857.

Situato in collina, il Paese è circondato da boschi di castagno, di cerro e di faggio, e da splendide grotte.  Nel suo territorio cade il massiccio e la cima del monte fra i più alti della Campania, il monte Cervati, di 1898 metri s.l.m.. Qui nasce anche il fiume Bussento, l’unico fiume carsico che scorre interamente su territorio italiano e sfocia nel Mar Tirreno. Il paese fa parte del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (dal 1998 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) ed è luogo ameno, montano, salubre. Le attività lavorative prevalenti sono il commercio, la pastorizia e l’agricoltura.

Il territorio di Sanza è caratterizzato da due catene montuose: il già citato Monte Cervato (su atlanti e cartine detto Cervati) ed il gruppo Monte Centaurino. Sul Monte Cervato si trova il Santuario della Madonna della Neve, dove si apre una cavità di origine carsica che è la dimora della Madonna della Grotta. Il Monte Centaurino prende il nome dalla cima più alta in cui gli antichi scorgevano la forma di un piccolo Centauro, una creatura della mitologia greca, con testa e busto umano groppa e zampe di cavallo.

Altro aspetto particolarmente caratteristico del territorio di Sanza è il patrimonio di architettura rurale, costituito prevalentemente da case di campagne di ricche famiglie locali, i cosiddetti “casini”, strutture costruite quasi sempre al centro di estese tenute terriere. Un’altra peculiarità del territorio sono i mulini e le ferriere. 

Curiosità

Il comune di Sanza ha deliberato per il referendum correlato al Progetto Grande Lucania, un’iniziativa promossa dall’Associazione Promotore Grande Lucania, che punta all’aggregazione alla Basilicata delle comunità lucane site nel Vallo di Diano e nel Cilento, oggi comprese nella provincia di Salerno. 

Daniela Siano