Cultura e Attualità

Grotte di Pertosa: il silenzio diventa magia

Pertosa è posta sul versante destro della valle del fiume Tanagro, a un’altitudine di 310 metri sul livello del mare.

Il suo nome dovrebbe derivare dal termine dialettale arcaico “petrusu”, in riferimento all’apertura delle grotte dell’Angelo. Le radici del paese si ritroverebbero invece nell’antico insediamento di “Consinum”, situato tra le rive del fiume Tanagro e l’antica statale delle Calabrie. Intorno al XI secolo i Benedettini costruirono il monastero e la Chiesa di Santa Maria, bonificarono la zona e diffusero su vasta scala la coltivazione degli olivi. Il periodo di benessere che ne conseguì, si interruppe nella prima metà del XIV secolo, a causa di un violento terremoto che distrusse l’intero Paese. Passarono due secoli prima che i contadini dei paesi limitrofi cominciarono a stabilirsi nelle terre di Pertosa, contribuendo alla sua ripresa. 

Le Grotte dell’Angelo sono le più importanti del Sud Italia, le uniche dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Tanagro o Negro. Attraverso l’utilizzo di barche si arriva ad un piccolo approdo dal quale ci si inoltra nelle viscere della terra immersi in un silenzio magico che ha avuto inizio 35 milioni di anni fa. Le grotte erano già abitate dai nostri antenati nel II millennio a.C., come testimoniano i resti di un villaggio palafitticolo ritrovati quasi intatti grazie alle condizioni climatiche favorevoli. Nel corso dei secoli le Grotte hanno ospitato gli antichi Greci e Romani, tanto che il primo ad accennare a questi luoghi fu Plinio il Vecchio; sono state rifugio dei Cristiani e hanno dato riparo agli abitanti del Vallo durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Le grotte sono gestite dalla Fondazione MIDA Musei Integrati dell’Ambiente, costituita dalla Regione Campania, la Provincia di Salerno e i comuni di Auletta e Pertosa. La Fondazione gestisce anche una sede museale (MIdA 01) che permette di scoprire la storia geologica del luogo, un Museo Botanico (MIdA02), dedicato alla flora spontanea del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Ad Auletta è possibile visitare il Complesso Monumentale dello Jesus (MIdA 03) e il Parco Urbano a Ruderi (MIdA 04). 

Daniela Siano