Dal 9 marzo al 19 maggio Tempi Moderni dà vita alla prima mostra diffusa della fotografa palermitana.
Dopo il successo delle ultime mostre a Palazzo Ducale di Genova e alle Terme di Caracalla a Roma, la fotografia della Battaglia ritorna al Sud con un’esposizione che intende mettere in dialogo alcuni siti storico-artistici della città antica con l’arte fotografica di Letizia Battaglia. Nata a Palermo il 5 marzo del 1935, è tra le prime donne fotoreporter italiane. Fotografa, editrice, ambientalista, militante politica e attivista per i diritti civili, Letizia Battaglia rappresenta un riferimento imprescindibile della storia contemporanea della Sicilia. Nei primi anni Settanta inizia a lavorare con la fotografia tra Genova, Milano e la Sicilia. Dal 1974 inizia a collaborare in qualità di responsabile fotografico per il quotidiano L’Ora di Palermo, testimoniando con le sue fotografie la mafia siciliana e la sua sanguinosa guerra, i processi, le manifestazioni, lo spaccato della società dell’Isola. La sua arte è cresciuta con il suo impegno civile e politico, ritraendo la profonda essenza della Sicilia e non solo. E proprio grazie al suo lavoro di reporter, quelle fotografie consegneranno alla storia una delle pagine più sanguinose, poetiche, struggenti e drammatiche della Sicilia.
Il corpo centrale della mostra, che in tutto prevede l’esposizione di oltre cento opere, oltre ancora video, documentari, riviste e libri, sarà allestito nei saloni di Palazzo Fruscione, storico fabbricato del XIII Secolo e nella Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, grazie al Comune di Salerno. A questi si aggiungono la Corte di Palazzo Pinto, grazie alla Provincia di Salerno; la Cappella di San Ludovico, grazie all’Archivio di Stato; la Cappella di Sant’Anna in San Pietro a Corte e l’Ipogeo di San Pietro a Corte, grazie alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. In un’ideale circolarità si costruisce così, intorno all’arte della fotografa, editrice e attivista palermitana, una rete di luoghi suggestivi, dando vita a uno spazio dinamico di fruizione che consente una visita diffusa nel cuore antico della città di Salerno, in un dialogo costante tra l’arte dei luoghi scelti e l’arte della fotografia.
Con questa mostra – spiega il curatore Paolo Falcone – si continua a mantenere la tradizione di rompere gli schemi, di cancellare i temi, ignorare le cronologie per costruire un’opera unica e polifonica che, in quest’occasione, coinvolge più luoghi del centro storico di Salerno, dove fotografia e vita quotidiana confluiscono in un unico percorso poetico, struggente e drammatico che mette in luce la straordinaria sensibilità visiva della fotografa palermitana.
A rendere ancora più unica la mostra salernitana è l’allestimento, a Palazzo Fruscione, di una sezione particolare, con le fotografie di Lia Pasqualino realizzate sul set del film “Solo per passione. Letizia Battaglia fotografa” di Roberto Andò la cui proiezione, gratuita, troverà spazio nell’attiguo salone con cadenza settimanale.
Unitamente all’esposizione, i Racconti del contemporaneo, arrivati alla loro ottava edizione. Una rassegna, quest’anno dal titolo evocativo Picchi idda? che accompagna i giorni della mostra con incontri, testimonianze, visioni, suoni intorno ai significati della fotografia di Letizia Battaglia.
LETIZIA BATTAGLIA – Una vita. Come un cazzotto, come una carezza a cura di Paolo Falcone e Racconti del Contemporaneo VIII Edizione Picchi idda? sono ideati e organizzati dall’Associazione Tempi Moderni in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, la Provincia di Salerno, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, l’Archivio di Stato di Salerno e promossi e finanziati da Regione Campania, Comune di Salerno con il Teatro “Giuseppe Verdi”.