Una riforma attesa da 2,9 milioni di anziani non autosufficienti.
La Commissione ha fatto in più punti riferimento al Terzo settore e ai giovani in servizio civile universale per attuare alcune delle azioni previste, come la promozione dell’inclusione sociale e della partecipazione attiva alla comunità delle persone anziane, anche con disabilità pregressa; la continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio; il diritto di accesso ai servizi di cure palliative.
Agli obiettivi della delega è stato aggiunta la «riqualificazione dei servizi di semiresidenzialità, di residenzialità temporanea o di sollievo e promozione dei servizi di vita comunitaria e di coabitazione domiciliare (co-housing), nei limiti delle compatibilità finanziarie di cui alla presente legge». Per quanto riguarda invece gli assistenti familiari, la delega definisce degli standard formativi per gli assistenti familiari impegnati nel supporto e nell’assistenza delle persone anziane nel loro domicilio. Obiettivo arduo considerato che il disegno di legge intero al momento resta a zero risorse aggiuntive: si attende la legge di bilancio.
Il provvedimento passa ora all’esame della Camera.