Presentata stamattina, presso le Officine dei Misteri del Complesso monumentale di Palazzo d’Avalos, a Procida, la mostra collettiva d’arte contemporanea Il Postino dietro le quinte. I volti di Massimo Troisi | Opening.
Il percorso espositivo, ideato da Stefano Veneruso, nipote dell’attore napoletano, raccoglie oggetti personali dell’artista e sessantasei opere d’arte contemporanea realizzate da 49 artisti affermati e giovani talenti. Lello Esposito, Filippo Bragatt, Armando De Stefano, Vincenzo Mollica sono alcuni dei nomi degli artisti che hanno interpretato in modo personale la poetica, le passioni, i successi di Massimo Troisi.

Esposti anche oggetti appartenuti a Troisi, come la scultura in bronzo realizzata dall’artista Lello Esposito su commissione diretta di Troisi: un pezzo unico, per la prima volta in esposizione, dal titolo Eccomi qui – Pulcinella per Massimo Troisi, 1992. Tra gli oggetti non poteva mancare un’icona del cinema d’autore come la celebre bicicletta del film Il Postino, ultimo lavoro di Troisi e capolavoro della filmografia italiana e internazionale, girato proprio sulla eternamente suggestiva isola di Procida.

La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve! 2022
Leo Annunziata, Amministratore Unico di Scabec (Società Campana Beni Culturali) ha commentato: la Scabec è felice e onorata di aver organizzato questa mostra. Quando Il Postino uscì nelle sale, ricordo che studiavo Filosofia all’università e mi imbattei in questa definizione: “tanto gli animali quanto gli angeli non ridono, ma ride solo l’uomo. Quindi la traccia dell’umano è nel riso, nel riso tragico”. Troisi rappresenta (purtroppo solo in maniera simbolica oggi) e ha rappresentato la traccia dell’umano. Troisi ci appartiene: quando un simbolo riesce a esprimere tutta la sua forza come lui ha fatto, appartiene a ciascuno di noi.