GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO 2018

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati: queste le azioni promosse da Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, che si celebra oggi, domenica 14 gennaio.

Appartenere ad una comunità non significa solo condividere un territorio, significa anche condividere un insieme di regole, rifarsi alle medesime tradizioni, avere la stessa cultura e, soprattutto, lo stesso modo di pensare.

Uno degli elementi cardine della gestione dell’immigrazione è l’integrazione degli immigrati e la velocità con cui essa può realizzarsi. I diversi tempi di integrazione fanno sì che non si possa elevare il flusso di immigrati da accettare ogni anno oltre un certo limite, che è quello della società ospitante di accogliere e trattare gli immigrati come cittadini.

L’integrazione economica dei lavoratori che immigrano individualmente è molto rapida, grazie al fatto che gli immigrati vanno ad occupare lavori spesso rifiutati dagli autoctoni. L’integrazione logistico-territoriale richiede invece molti anni, perché predisporre case, scuole, trasporti e ospedali richiede comunque tempo. Assai più lenta è l’integrazione socioculturale, soprattutto se si parla di un adulto perché egli ha già una sua lingua e una sua cultura.

L’interiorizzazione di una cultura è, infatti, un percorso molto complicato perché impone valori, credenze, modelli di comportamento differenti da quelli ai quali si è abituati. Le cose poi si complicano ulteriormente quanto più è grande la diversità delle due culture in questione. L’immigrato deve, quindi, rompere in un certo senso con il suo passato, scatenando un conflitto interno non sempre facile da sopportare.

Daniela Siano