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LA “MEDICINA DI GENERE” ALL’UNISA

Con il termine «genere» s’intende non il sesso e le ovvie differenze sessuali, ma una costruzione sociale di norme, comportamenti, attività, relazioni e attributi che una data società considera appropriata per uomo e donna, in uno specifico momento storico, sulla base di tipologie sociali condivise e accettate.
Le differenze di sesso e genere hanno un forte impatto sull’incidenza e sul decorso delle patologie che possono presentare sintomatologia, risposta ai farmaci ed esiti diversi nell’uomo e nella donna.
Tuttavia, il problema non è solo medico e farmaceutico, ma investe la società e i nostri comportamenti.
Fa oggi discutere, a livello internazionale, la “medicina di genere” che intende concentrarsi sulla differenza, tra uomini e donne, nelle manifestazioni delle patologie e nella risposta ai farmaci.
Anche a parità di malattie, paresi possano presentare problemi diversi che non vanno sottovalutati negli individui di sesso maschile e femminile, dovuti naturalmente a una serie dicaratteristiche diverse: prima di tutto, l’indice di massa corporea(BMI).
La farmacocinetica che viene sperimentata con risposta dei medicinali sul maschio, pertanto, non tiene conto degli effetti collaterali riscontrati nella donna, talvolta anche gravi.In questi ultimi anni, le evidenze scientifiche stanno dimostrando, quasi sempre, una penalizzazione nell’approccio alle malattie e alla loro cura nei confronti delle donne.
Diventa necessaria, quindi, una ricerca sui farmaci “gender – oriented”, ovverosondare nuovi farmaci o utilizzare quelli consolidati, ma sperimentandoli in maniera diversa, a seconda del sesso, per essere sicuri dell’efficacia e della sicurezza. L
‘argomento è così importante che sono state proposte leggi specifiche in Parlamento, per chiedere un piano nazionale di applicazione della medicina di genere in ogni settore, insieme ad un piano di investimento per promuovere: la ricerca biomedica, farmaceutica, farmacologica e psico-sociale basata sulle differenze di genere;l’insegnamento della medicina, farmacologia, chimica farmaceutica “di genere”, garantendo adeguati livelli di formazione e di aggiornamento del personale medico e sanitario; l’informazione pubblica sulla salute e sulla gestione delle malattie in un’ottica di genere, che risulta essenziale per diffondere maggiore consapevolezza nella popolazione e negli operatori sanitari, dalla loro prima formazione nei Corsi di Laurea, fino agli approfondimenti nelle scuole di specializzazione e master. L’Università degli studi di Salerno si è inserita in questo ampio discorso con un incontro sul tema Cultura di Genere nel Mondo della Farmacia.
La giornata ha riunito esponenti e pionieri del mondo scientifico, italiano e nord-europeo, che hanno svolto un lavoro lungimirante nella ricerca farmaceutica e medica di genere, insieme a esperti del mondo universitario, dell’Istituto Superiore di Sanità, di Reserach 4 Life, per dibattere insieme delle differenze nelle patologie, nell’efficacia e sicurezza dei farmaci in funzione del genere, oltre ai programmi che ruotano intorno alla medicina di genere. Ad aprire i lavori, lo speciale intervento dell’On. Paola Boldrini, deputato parlamentare, nonché responsabile della proposta di legge su: “Disposizioni per favorire l’applicazione e la diffusione della medicina di genere”. L’approvazione della normativa sarà il volano per ottenere azioni concrete, risorse utili alla ricerca di base e applicata, come alle strutture necessarie.La farmacia di genere è un modo di fare terapia con attenzione alla persona: oggi si parla di medicina personalizzata e, la prima forma possibile di precisione è riconoscere il genere.

Rosita Sosto Archimio