La postura racconta i nostri vissuti emotivi

Il corpo libero da tensione nervosa e da stanchezza è il rifugio ideale che la natura offre come alloggio a una mente ben equilibrata, pienamente in grado di risolvere con successo tutti i complessi problemi della vita moderna. J. Pilates

La postura è un’espressione somatica e comportamentale determinata da fattori strutturali, biochimici e psichici. I fattori strutturali vengono determinati dal modo con cui il corpo reagisce a stimoli esterni, come stare seduto, in piedi, correre, camminare. Mentre i fattori biochimici dipendono dai cambiamenti metabolici, questi ultimi sono indotti dall’ambiente circostante, ovvero da attività come mangiare, bere, respirare.

Fattori strutturali e fattori biologici sono in stretta interconnessione con i fattori psicologici, ovvero i vissuti emotivi, le percezioni, le sensazioni e i bisogni.

Possiamo quindi facilmente affermare che si trovano in un rapporto di influenza reciproca. I primi influenzano i secondi e viceversa, dando luogo a un circolo funzionale o disfunzionale a seconda delle circostanze.

Recenti studi  hanno esaminato come la postura del corpo, durante il movimento, influisca su livelli soggettivi di energia. È stato  scoperto che modificare la postura del corpo, assumendo una posizione più eretta, permette di migliorare sia l’umore che il proprio livello di energia.

Ma postura ed emozioni come incidono l’una sull’altra?

In molti si chiedono quanto emozioni e postura siano correlate. Gli studi che ne trattano sono svariati e affrontano in maniera bidirezionale come l’una possa incidere sull’altra.

Già negli anni 50 Francoize Mezieres parlava del rapporto tra postura ed emozioni e quanto l’una incidesse sull’altra. È noto da tempo infatti che ansia, stress e depressione influiscano sulla postura dell’individuo con l’inarcamento della spina dorsale o delle spalle chiuse in maniera differente a seconda delle patologie.

È noto che nei pazienti affetti da depressione venga naturale assumere una postura chiusa in cui ci si ripiega su se stessi. Questa postura porta ad una minore respirazione e ad un senso di apnea costante e spesso aumenta invece l’appetito. Nel lungo periodo questo atteggiamento posturale diventerà la nostra postura spegnendo piano piano la vitalità dell’individuo e le energie.

Ma è anche vero il contrario. È noto ad esempio come chi ha un atteggiamento postulare sbagliato, quale l’inarcamento della schiena e la tendenza a spingere il mento verso il torace, chinando la testa, sia soggetto all’aumento della produzione di ormoni dello stress incentivando a cascata determinate patologie psicologiche come disturbi d’ansia, disturbi di panico, stress e persino depressione. Il nostro corpo quindi e il nostro atteggiamento posturale incidono sulla nostra mente.

Un ruolo fondamentale spetta ad un terzo ma importante fattore: la respirazione.

Reich aveva individuato una correlazione tra respirazione, emozioni e postura. Secondo Reich a un’inibizione della reattività emozionale corrisponde un blocco inconscio nella respirazione, e di conseguenza una diversa configurazione di torace e addome.

Questo ha una spiegazione scientifica. Limitando la propria assunzione di ossigeno, il corpo rallenta i processi metabolici deprimendo il proprio livello energetico e spegnendo le passioni. Limitare la respirazione riduce la naturale mobilità del corpo favorendo la formazione di tensioni muscolari. Infatti se i movimenti respiratori, che costituiscono la matrice dell’espressione emozionale, vengono bloccati a causa di condizioni emotive alterate, diventano tensioni muscolari croniche. Quindi  ansia,  stress, stati di angoscia e posizione, in particolare delle spalle e della testa, nonché la respirazione sono influenzabili reciprocamente. Il nostro corpo, quindi, racconta le emozioni che proviamo e queste si rendono visibili attraverso le posizioni che assumiamo.

Tecniche di  rilassamento e visualizzazione guidata sono un ottimo lavoro per favorire e migliorare la percezione del proprio corpo,  la propria conoscenza e consapevolezza attraverso il respiro, mettendo al centro del processo evolutivo ciò che accade nel corpo.

A cura della Dott.ssa Melania Voccia
Pedagogista Clinico – Counselor