Il giorno 8 Marzo, Giornata Internazionale della donna, presso l’Aula Consiliare del Comune di San Cipriano Picentino (SA)
è stata inaugurata la “Mostra Collettiva D’Arte Al Femminile”. Celebrativa della Festa della Donna e fortemente promossa dalla giunta comunale e dalla sindaca Sonia Alfano, la mostra ha avuto luogo dall’ 08 al 10 Marzo ed ha reso protagonista assoluta la donna. Protagoniste erano 14 artiste che hanno utilizzato le loro abilità e diverse tecniche per trasmettere un messaggio o semplicemente per poter esprimere il proprio essere ed il proprio sentire ed è giusto dirne i nomi: Isabella Bellini, Mariagrazia Cappetti, Giovanna Corcione, Antonia Rosa D’Urso, Giulia Brigida Lepore, Loredana Matrone, Angela Mazzariello, Deborah Napolitano, Giuseppina Oliverio, Camilla Sorrentino, Maria Valeriani, Raffaela Zambrano, Krystina Baranowska e Sonia Graziano.
Come non affermare che anche l’arte è donna e che è sempre stato un veicolo promotore di messaggi pregni di significato spesso di autoaffermazione. Questa mostra ne è stato un importante esempio. Si pensi all’opera “Freedom” di Deborah Napolitano in ferro e ferro spinato: le donne combattono sempre per la parità di genere, per libertà di scegliere, di essere se stesse. Quella delle donne è una continua lotta ed arrampicata per rompere il “soffitto di cristallo”, contro una società che ci vorrebbe assumere un unico ruolo senza poter avere il diritto di scegliere e di essere chi desideriamo. Perché non poter e scegliere? Le donne sono forza, coraggio, empatia, dolcezza, carattere.
Oppure “Madre” di Angela Mazzariello, un olio su tela realizzato dall’artista proprio quest’anno e che celebra il nostro essere portatrici di vita: si rende “semplice” alle donne assumere questo ruolo senza dover mettere da parte magari se stesse o mettere da parte “l’io” che vuole avere un ruolo ed un compito all’interno di quel complicato universo che è il mondo? Inoltre le donne stesse si chiedono se saranno in grado di essere buone madri, buone educatrici, se riusciranno a non mettere da parte le proprio ambizioni o desideri solo perché la società attuale non accetta la loro capacità di essere tutto ed anche contemporaneamente.
Quasi ogni giorno sui mezzi di comunicazione si ascolta dello stesso “episodio”, il femminicidio, quasi fosse diventato un disco rotto che si ripete ancora ed ancora a causa di una società che non vuole accettare il diritto delle donne di scegliere ogni cosa senza interferenza altrui, di essere libere ed indipendenti, di essere stesse e di essere ciò che si vuole e quando si vuole anche tutto insieme.
È una mostra che ha celebrato le diverse e straordinarie sfaccettature della donna: alcune artiste avevano un preciso messaggio che desideravano veicolare, altre avevano il desiderio di esprimersi o di manifestare i propri interessi, altre ancora hanno presentato richiami mitologici oppure richiami a grandi opere di altri artisti. Le diverse tecniche utilizzate (olio su tela, ferro, ceramica, acrilico, resina…) sono state i veicoli-traghettatori di idee che hanno aiutato il pubblico presente ad entrare in quei mondi e ad avvicinarlo alle artiste stesse e forse a porsi delle domande.
È stata una mostra che ha posto un altro importante tassello nell’affermazione della donna nel mondo dell’arte, un mondo troppo spesso associato ai soli uomini e che invece è stato ricco di grandi presenze femminili che hanno sempre portato quel qualcosa in più che mancava e che questa mostra ha ben testimoniato.
Chiara Avallone