Manlio Castagna alla riscoperta della “lettura come arma di libertà”

Grande entusiasmo all’Istituto “Giovanni Paolo II” di Salerno che, nella mattinata di giovedì 14 dicembre, ha ospitato uno dei più famosi scrittori contemporanei salernitani: Manlio Castagna.

Un nome che, tutt’oggi, ha grande risonanza e non solo per gli anni come uno degli storici vicedirettori artistici del Festival del cinema internazionale “Giffoni Experience”. Grande sceneggiatore, regista e saggista, percorre i suoi primi passi nel mondo immaginifico oltre la siepe leopardiana come tutti i bambini.

“Avevo tre passioni e un grande difetto – racconta – dicevo bugie perché la vita mi sembrava piuttosto piatta senza la fantasia che la ingigantiva”. È così che un noioso tema scolastico su una qualsiasi domenica si trasforma, in pieno spirito kafkiano, in un’avvincente lotta tra vespe e formiche. È proprio con quelle piccole “bugie bianche” dell’infanzia, strumenti di evasione dai limiti della realtà, e con quei racconti (da brivido!) inventati ad hoc per i “venerdì della paura” nell’adolescenza, che scopre di avere un dono come narra-storie. Dal rimorso e dal bisogno di metabolizzare il dolore della perdita, invece, assume il coraggio necessario per impugnare la penna e mettere così a nudo la propria anima avventurosa, malinconica e sognatrice.

È questa tanto affascinante quanto vera storia di riscoperta di sé stessi e delle proprie possibilità che Manlio Castagna ha condiviso con le sei classi del plesso “Pirone” della scuola secondaria di 1°, ammaliando tutti, dai vivaci pulcini della primaria ai quasi neo-liceali delle medie.

Un incontro che ha coronato il percorso laboratoriale di lettura, a classi parallele, promosso dai docenti di lettere delle sezioni E – G, Prof.ssa Amoroso, Prof.ssa Cannizzaro e Prof.ssa Greco. Gli studenti hanno costruito un itinerarium volto alla ri-scoperta del valore del patrimonio storico-letterario della propria città partendo proprio da tre dei più celebri romanzi dell’autore: La notte delle Malombre (2020), finalista per il premio strega, Draconis Chronicon (2022), Dedalo & Dharma – Fuga dal cinema Kazan (2023).

Infatti, specialmente nei primi due, Salerno è co-protagonista, ora silente ora evidente, delle vicende narrate. Il tragico “treno della morte” scenario in “Malombre” rievoca il più grande disastro ferroviario italiano (1944) in cui, oltre 500 persone disperate (tra cui anche molti salernitani) intrufolandosi nei vagoni nella vana speranza di racimolare un po’ di cibo, trovarono invece la morte per asfissia in una galleria nei pressi di Balvano. Un racconto nato per ricordare innocenti vittime, da troppo relegate all’oblio, e la tanto cara amica dell’autore, Cristina, venuta a mancare poco prima della pubblicazione del libro.

Trait d’union dei romanzi, sia essi storici thriller o fantasy rosa, è sempre il valore dell’amicizia e quell’esoterico velo della cultura folkloristica popolare, eredità di leggende tramandate dai nonni in generazione in generazione e, ormai, radicate nell’identità salernitana. Il suo disvelamento avviene ora con misteriosi spiriti notturni (Malombre) ora con maestosi draghi di una Salerno longobarda come nell’avvincente “Draconis” ora con strane presenze ‘uscite da uno schermo’ ben descritte nell’appassionante “Dedalo & Dharma”.

Tutti elementi che, in quelle due ore e attraverso mille domande, hanno acceso nei presenti una sincera ed inesauribile curiosità nei riguardi di tutti i retroscena del lavoro dello scrittore. Dalla stesura empatica ed immersiva dalla quale nascono personaggi travolgenti alla ricerca filologica di mappe (quasi) perdute dall’inestimabile preziosità accademica, come quella di Salerno dell’anno 1100 (ridisegnata in “Draconis”) scoperta quasi per caso dallo stesso Castagna e attualmente oggetto di studio all’Università di Padova.

Rivedere la città dove sei nata tra le pagine di un libro e non solo in quelle di un manuale scolastico è stato toccante” – ha dichiarato Dalia M., studentessa 3G che, insieme alle sue compagne di classe Nicole B. e Sara M., ha sottolineato l’aspetto formativo dell’iniziativa.

È stata un’esperienza istruttiva che ci ha permesso di rivalutare per riscoprire la geografia, restituire e rivendicare la dignità di Salerno agli occhi del mondo che, troppo spesso ed erroneamente, la assimila o confonde con Napoli” – ha rivelato Nicole per poi lasciare nuovamente il testimone a Sara:

“In questo è essenziale il lavoro di persone così influenti come Manlio Castagna che con la sua affabilità e il suo presentarsi come un nostro concittadino, in felpa e codino, ci ha ammaliato e aiutato a smontare lo stereotipo dell’autore in giacca e cravatta e che guarda tutti dall’alto in basso. Lui si è avvicinato a noi e, al contempo, avvicinato ad un mondo che credevamo fosse accessibile solo a quelle figure, spesso già morte, trasmesse dai manuali”.

Un progetto multidisciplinare che ha realizzato in pieno una delle principali ‘mission-possible’ cardine della scuola: fornire strumenti a hoc per sviluppare nei propri studenti un pensiero critico creando così un bagaglio permanente di consapevolezze, più che di mere nozioni. È in questa vocazione, proiettata ben oltre i confini delle aule, che si innesta la valorizzazione delle ‘armi della cultura’, come sottolineato dal dirigente scolastico Mariarosaria Napoliello:

Leggere e comprendere sono strumenti per la vita. Oggi, purtroppo sono spesso visti più come un obbligo che un piacere personale, ma grazie alla guida dei nostri appassionati docenti vogliamo invertire questa rotta e piantare il seme della curiosità. Promuovere la lettura come forma di orientamento e arricchimento per maturare consapevolezza delle mille sfumature di noi stessi, delle nostre emozioni ed emozionare anche gli altri attraverso la scrittura”.

Un intento in perfetta sintonia con quello dello stesso autore salernitano che ha così lanciato un appello sia ai giovani sia ai rappresentanti dei genitori che hanno assistito all’incontro:

“Leggete per conoscere il mondo fuori e dentro di noi. Scegliete libri che vi piacciono e leggete per il piacere di assaggiare, provare migliaia di vite, tutte quelle dei personaggi che incontrate in quelle pagine. Le mie parole sono soprattutto rivolte anche ai genitori che devono essere i primi esempi nell’educazione al valore della lettura e della scrittura. Posate i cellulari e spegnete le televisioni. Riscoprite il piacere del libro in quanto libro e non solo come soprammobile. Lasciatevi sorprendere dagli universi che essi sono in grado di creare”.

A chiudere la giornata non poteva che essere un super-firmacopie degli oltre cento libri acquistati e letti dai ragazzi, prima di lasciar prendere a Manlio Castagna il treno verso una Rimini che lo attende per parlare con lui di un’altra sua grande passione: il cinema di Federico Fellini.

Sabrina Gambaro