Psicologia e Salute

Strategie educative e azione: l’importanza dei “NO”

Il valore delle regole nell’educazione dei bambini.

Educare significa formare un individuo capace di interagire con gli altri e con il mondo in modo sereno. Affinché ciò avvenga è necessario che siano stabilite delle regole che non limitino la libertà dell’individuo ma diano sostegno alla società, regole condivise che orientino il comportamento di tutti.

Quante e quali regole dare ai bambini è una delle tematiche che maggiormente coinvolge l’adulto, che molto spesso non sa in che modo consegnare al bambino quelle norme che gli sono necessarie per crescere in maniera equilibrata e serena. Accettare che spesso l’adulto preferisca dimenticare la regola che aveva stabilito per poter evitare il confronto o lo scontro è il primo passo per cominciare a riconoscere che il rapporto educativo passa anche attraverso la possibilità che alcuni “no” scatenino l’opposizione dei più piccini. É però vero, che le regole non possono e non devono essere delle continue negazioni: la regola può e deve diventare l’espressione di una possibilità.

La strategia migliore da mettere in atto per far si che si venga ascoltati  è quella di far percepire  la regola non come limitazione, ma bensì come opportunità. Se si vuole che il bambino non si scriva sulle mani o non scriva vicino i muri di casa, gli si potrà offrire la possibilità di farlo in un momento diverso o con modalità diverse, come quelle di utilizzare ampi fogli attaccati al muro o anche al tavolo e magari offrirgli colori a dita, per ampliare il suo campo di esperienza. Se si vuole che il bambino non salga sulla sedia perché lo riteniamo pericoloso, possiamo offrirgli la nostra vicinanza per fare quest’esperienza, e limitarla a queste condizioni. In questi termini riconosciamo la possibilità al bambino di fare un’esperienza necessaria per la sua crescita, ponendo delle condizioni necessarie per non renderla eccessivamente pericolosa.  

L’obiettivo che si ci pone è lo stesso, ma il messaggio non è quello di negare una possibilità, ma di offrirgli un’opportunità e la regola diventa allora, ciò che permette di fare qualcosa e non ciò che lo impedisce. Inoltre con gradualità, ma con fermezza, si deve cercare di aiutare il bambino a capire che sono gli adulti che definiscono alcune regole e che il rispetto di esse diviene un’opportunità. Diventa fondamentale, quindi, cercare di stabilire insieme quali siano quelle regole dalle quali non è possibile transigere. Tali norme devono essere condivise e spiegate al bambino, senza pensare che l’accettazione sia immediata, ma avendo la pazienza di aiutarlo a scoprire che i nostri “no” determinando dei confini, sono funzionali alla sua possibilità di non perdersi. Senza regole non si può nemmeno giocare, figuriamoci diventare adulti.

La presenza di regole aiuta i bambini a percepire stabilità e ordine nel mondo che li circonda e ciò permette loro di sviluppare e rafforzare la propria sicurezza.

Affinché si possano avere maggiori possibilità che vengano rispettate è importante che le regole siano poche, almeno nelle fasi iniziali in cui il bambino si appresta ad imparare nuovi compiti, siano chiare e semplici, siano coerenti e sostenibili, e soprattutto valgano per chiunque e con chiunque poiché è ormai chiaro a tutti che l’esempio è la migliore strategia educativa.

La verità è che non esistono “regole per bambini”, ma le regole valgono per tutti affinché queste siano credibili.

A cura della Dott.ssa Melania Voccia
Pedagogista Clinico, Counselor, Mediatrice Metodo Feuerstein

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