A Positano “BRUNO MARQUARDT. Narrazioni dal quotidiano”

Dall’11 agosto al 25 agosto presso la Pinacoteca Comunale di Positano.

L’esposizione, curata dallo storico dell’Arte contemporanea Massimo Bignardi, presenta un repertorio di venti opere realizzate dall’artista tedesco Bruno Marquardt tra la fine degli anni Trenta, vale a dire al suo arrivo a Positano e gli anni Settanta: un’attenta ricostruzione storico-critica che ha analizzato decine e decine di dipinti su tela, su masonite, acquerelli e disegni, opere per la quasi totalità inedite, conservate in collezioni private presenti a Positano, gli eredi a Napoli e, in particolare, quelle proposte dalle case d’asta. Una vera e propria ricostruzione storico-critica che ha restituito la personalità dell’artista, al di là dell’aneddotica che fino ad oggi l’aveva avvolta. 

Bruno Marquardt, Natura morta con sedia

Con la mostra dedicata a Bruno Marquardt – scrive Giuseppe Guida sindaco di Positano nella nota introduttiva al catalogo edito da Gutenberg – , continua l’attenzione verso gli artisti stranieri che hanno scelto Positano quale luogo del proprio essere. E questo già sarebbe sufficiente per far comprendere l’importanza dell’appuntamento che da anni, nei giorni del solleone, il Comune in collaborazione con l’Associazione Positano Arte e Cultura  propone all’ampio pubblico del turismo internazionale. Marquardt è un artista per il quale l’aggettivo “misterioso” appare forse anche troppo sobrio […]. Tutti i connotati di questa mostra, curata dal prof. Massimo Bignardi in collaborazione con Enzo Esposito, si ritrovano infatti nelle precedenti esposizioni, tra queste la personale di Peter Ruta del 2006, quella di Ed Wittstein del 2008 e poi del 2021 e quella recente del pittore cubano Vicente Hernández, vale a dire porre in evidenza la storia, gli avvenimenti, le personalità artistiche che hanno contribuito e contribuiscono ha rendere Po – sitano un luogo “magico”, un “paesaggio” che attraversa la storia del XX secolo.

Bruno Marquardt, Natura morta

È una ricostruzione concentrata a far luce sulla formazione artistica e sulle varie esperienze – aggiunge Giuseppe Vespoli delegato alla cultura e al turismo –, oggi testimoniate da oltre trenta opere che disegnano un percorso che giunge alle tavole realizzate per “La storia della tartarughina”, del 1958. Si propone, quindi come una pagina di storia che doveva essere ricostruita nella sua pienezza, registrando anche le piccole cadute, ma che, trasversalmente, richiama un’ulteriore riflessione sulla Positano di quegli anni, sul clima culturale che si respirava, sulle presenze, suo essere un luogo della cultura internazionale.

Promossa e realizzata dal Comune, dall’Associazione Positano Arte e Cultura in collaborazione con il Museo-FRaC Baronissi.

Bruno Marquardt, Tre vele