ONMIC PCTO – La comunicazione dopo la pandemia

A febbraio del 2020 il mondo intero si è trovato ad affrontare una nuova pandemia. Dopo 100 anni dall’influenza spagnola, che causò la morte di 50 milioni di persone,

arriva il Covid-19, una patologia infettiva causata dal virus SARS-CoV-2. Iniziano i decessi, le città si chiudono in un silenzio tombale, inizia il lockdown.

LA VITA DURANTE IL LOCKDOWN

Durante il lockdown è stata abolita ogni forma di aggregazione. Sono stati, infatti, chiusi uffici, scuole, lasciando aperti solo i negozi per l’acquisto di beni di prima necessità. È iniziato lo smart working per milioni di lavoratori e la dad (didattica a distanza) per milioni di studenti, che ha comportato una necessaria informatizzazione in tutte le case. Anche chi non era munito di un PC, è stato costretto a farne acquisto per se o per i suoi figli. Sono stati introdotti nuovi sistemi per comunicare. Negli uffici e nelle scuola sono stati introdotti: Teams, Skype, Zoom, che consentivano di comunicare con una o con un gruppo di persone. Si è giunti a festeggiare compleanni online, a seguire lezioni di cucina, di musica e di attività sportiva attraverso queste app. Ciò ha comportato una diversa forma di approccio verso il prossimo.

LA FINE DELL’EMERGENZA

Con l’uscita dall’emergenza è ripresa gradualmente la vita ante covid. Le scuole sono state riaperte, molti lavoratori sono rientrati nei loro uffici e tutte le attività commerciali sono riprese a pieno regime. Le persone, però, pur avendo una grande voglia di ritrovarsi hanno avuto difficoltà nel riprendere i rapporti sociali. Il distanziamento, la paura del contagio hanno generato queste difficoltà. Oggi diventa fondamentale riuscire a riprendere la comunicazione e la fiducia verso il prossimo. Bisogna, cioè, tenere a mente il pericolo del contagio ma abbiamo necessità che i rapporti umani riprendano e che la comunicazione tra le persone non avvenga più solo attraverso il web.

Teresa Vespa