A “Quello che le donne…dicono!” il romanzo di Mirella Costabile

Venerdì 19 gennaio, ore 18, nella Sala del Consiglio del Palazzo di Città di Vietri sul Mare.

Un nuovo  appuntamento con  la rassegna Quello che le donne…Dicono!, organizzata dal Comune di Vietri sul Mare, nella persona del giornalista Antonio Di Giovanni, nell’ambito delle manifestazioni culturali “Vietri Cultura”, per la direzione artistica di Luigi Avallone e incentrata sulle produzioni letterarie e creative al femminile, con il patrocinio dell’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “Lucio Barone” e della Proloco di Vietri sul mare.

Questa volta ad essere presentato sarà  il libro di Mirella Costabile “Rosa ventorum” ed.P.H. Publisher London. Mirella Costabile è nata e vive a Vietri sul mare in Costiera Amalfitana, farmacista con la passione per l’arte e la letteratura. L’impegno e la dedizione per la professione non l’hanno allontanata dalla scrittura. Scrivo poesie  da quando ero bambina, credo fermamente che l’arte abbia potere salvifico, che la divulgazione dell’arte sia essenziale per il progresso dell’umanità – dichiara lei stessa.

Ha pubblicato nel 2013 una silloge di poesie in vernacolo dedicata alla sua terra d’origine, molti sono stati i  riconoscimenti e premi ricevuti nel corso degli anni, nel 88 Premio progresso Regioni, nel 95 premio Accademia Grassi, nel 2007 Premio la Piazzetta Associazione Verso Cava, 2010 medaglia d’argento premio la Piazzetta, Menzione speciale Accademia Belli di Roma, nel 2020 Primo classificato Concorso Padre Pio Comune di Salerno. L’autrice è alla prima pubblicazione in prosa.

La storia si svolge nel 1503 in un monastero situato a picco sul mare dove una giovane viene inviata dal padre, un ricco mercante, a farsi monaca per motivi ereditari. La vicenda copre un arco temporale di alcuni mesi ed è narrata in prima persona dalla protagonista in tempo reale. Accadranno molti fatti sconcertanti che creano tensione e coinvolgono il lettore , il parto di una suora, un suicidio, la scoperta di un cimitero dei bambini ma primo fra tutti è la rivelazione che nel monastero è nascosta la Pietà di Michelangelo. La ragazza  stringe amicizia con una giovane suora  e tra di loro nasce un sentimento amoroso; di grande lirismo sono i dialoghi tra le due, come pure  convincenti risultano le riflessioni a volte deliranti della giovane al cospetto della Pietà. Altro personaggio chiave è Madre Rosmita una suora /non suora  di cui la protagonista svelerà i segreti. Non mancano colpi di scena, non ultimo  la presenza occulta nel monastero  di una mistica stigmatizzata Ippolita Gonzales de Oliveira. Di grande impatto emotivo sono i passi in cui la protagonista si rivolge alla madre morta, quando lei aveva solo due anni e che verranno evidenziati nella narrazione . I riferimenti storici a  personaggi noti sono stati adattati alle necessità della storia romanzata.  Chi ha letto il romanzo – ha tenuto a precisare Mirella Costabile – ha azzardato alcune similitudini con “ Il nome della rosa “ ma tengo a precisare che il mio racconto ha un tenore più intimista dove i sentimenti giocano il ruolo più importante. La forma letteraria nitida, adattata alla psicologia e al linguaggio di una ragazza di diciotto anni, è fruibile e scorrevole.